Indossare
una maschera nella città
delle maschere.
Dietro piazza San
Marco, nella piccola mansarda e il suono del campanile
in una giornata calda di settembre mentre cambio la
maschera, in questa
Venezia che si ripete di continuo, la città
del mistero dal sapore antico.
Sovrapporre le differenti maschere
mi riporta all'interiorità, mentre continuo a cambiarle
con i rintocchi del campanile della piazza, basta cambiare
una maschera e cambia tutto, cambia la fisionomia del volto.
Nella terrazza della mansarda, lo scorcio
del campanile e i colori caldi di fine estate creano una
sensazione di familiarità che hanno le città d'arte italiane,
mentre all'interno della stanza emergono elementi veneziani
attraverso lo stile tipico dell'arredo che ho trasformato
in una installazione provvisoria inserendo alcuni
simboli che sottolineano il racconto della maschera
come il "Medico della peste" e" Arlecchina"
rappresentati da due gatti che risaltano
la creatività della città delle maschere,
mentre i simboli dei numeri richiamano
il mistero della magia.
Indossare, togliere e cambiare le maschere
con movimenti lenti, mi permette di creare un rito intimo
e attraverso i colori ho dato un
significato emozionale; la maschera dal colore rosa
rappresenta la mia esteriorità, quella
verde i miei sentimenti,
mentre quella dal colore arancio alle mie
emozioni.
Nel video sono inseriti alcuni miei ritratti
con differenti maschere e si può notare che il mio viso
è sempre coperto, anche passando da una maschera all'altra,
questo amplifica il mistero perchè non considero la possibilità
di svelare il mio volto, ma di utilizzare la maschera come
una seconda pelle passando da un'emozione ad un'altra semplicemente
cambiandola e di conseguenza anche la mia fisionomia.
Interrompono a intermittenza le immagini
esterne della mansarda, la vista sul retro dalla terrazza
e la vista del campanile di piazza San Marco
per poi ritornare all'interno e riprendere il racconto;
oltre la calma e lo sguardo interiore
per la maschera azzurra, intensa emozione
e vera passione per quella arancio.
Dopo il giorno arriva la notte rappresentata
da alcuni scorci del retro della mansarda e del centro
storico di Venezia, le quattro maschere ora sostano
sul tavolo in attesa di essere ancora indossate. Il mio
racconto continua lasciando sottintendere i miei percorsi
all'interno del centro storico, ritrovarmi tra le calle
e i portici con la maschera, attraversare
la Piazza di San Marco verso il ponte dei Sospiri
e per finire verso l'Arsenale.
La Vera dal Pozzo è un altro simbolo di
Venezia che si trovano nei campi (piazze) della città e
così ora le maschere sono appoggiate sopra questo antico
pozzo come piedistallo ideale per un simbolo
veneziano.
Cosa rappresenta la maschera azzurra? il colore
mi riporta alla mia interiorità e spiritualità
così attraverso questo colore intimo e profondo ho coperto
il mio volto. Per finire ho ancora una volta
ripetuto il rito delle maschere
perchè la magia la crea il luogo dove io stessa sono inserita,
l'arredo veneziano, i simboli, l'installazione,
la luce naturale, il caldo di settembre, le voci e i suoni
di sottofondo del campanile, ma il tempo a mia disposizione
è ormai arrivato alla fine e come un risveglio inaspettato
lascio andare il racconto che ho creato. |
Città:
Venezia
Location: Calle Specchieri, San Marco
Arredo veneziano: H.Diana
Maschere: Rio Tarà Styled in Italy
immagini: Piazza San Marco, il medico della peste, Arlecchina,
Simboli: La Vera da Pozzo
Scorci di Venezia: Venezia notturna, Arsenale, Interni centro
storico
Dialoghi, installazioni e fotografie: Cinzia Fontanelli
www.cinziafontanelli.com
Anno: 2021-2023
Produzione:CFArt
London Road Studio |